Paura
Poi non lo dicono....sono altri....suoi amici, anche, ho scoperto. Colleghi di lavoro.
Perdere un amico a causa di una guerra lontana...mi è già capitato. Questa volta sarebbe peggio.
Paura. Si. Non si può chiamare in altro modo.
il titolo basta da sè...
Vivendo a Milano e in più facendo pendolarismo insistente e prolungato con Pavia...quindi mezzi pubblici, treni, orari, ritardi...non posso fare a meno di sentire molto molto molto il bisogno di un po' di calma.
Andare piano. Rispettare i miei tempi e le mie esigenze naturali. Di sonno e di veglia. Di ritmo quotidiano. Per questo mi piace particolarmente una giornata (19 febbraio...ricordate??) dedicata alla "lentezza" che, per me, significa proprio tutto quello che ho detto prima.
Nel mio piccolo, non so ancora come, vorrei contribuire a fare qualcosa con più calma, ma non solo quel giorno, sempre. Di sicuro mi farebbe bene.
Come recita un vecchio koan zen:
Una volta Shih t'ou domandò a Yueh shan:
« Che cosa stai facendo?»
«Non sto facendo nulla.»
«Allora, stai perdendo il tuo tempo.»
«Ma, anche se facessi qualcosa,» ribatté Yueh shan «non perderei il mio tempo?»
Il tempo scorre qualunque cosa si faccia o non si faccia, è giusto impegnarsi nelle attività dell'esistenza, ma bisogna mirare a ciò che è essenziale. È importante lavorare, ma anche concentrarsi completamente in ciò che facciamo; compiere però una distinzione fra attività naturali e necessarie, e attività artificiali e superflue.
Inoltre, periodicamente è necessario smettere di fare per trovare il senso di ciò che stiamo facendo.
«Affrettati, e non arriverai» dice un proverbio cinese.